La mia generazione: di Paolo B.

La mia generazione. Di Paolo B.Ciao a tutti, anche se abito fuori dall’ Italia mi tengo sempre informato presso amici e parenti di quello che succede nel nostro bel Paese, sembra che questa crisi economica cominciata anni fa non voglia abbandonare l’Europa, ma quello che soprattutto mi sta facendo “rodere” il fegato e che la stessa (crisi) è iniziata da quando si è voluti passare alla moneta unica quest’ultimo particolare deve probabilmente aver scatenato l’ira di qualcuno potente, perché se è vero che c’è una crisi la stessa deve essere per tutti e non solo per chi lavora, invece a me pare che i soliti noti da questo disagio nazionale ne traggano profitto.

In questo sconcertante contesto la mia domanda nasce spontanea (come diceva qualcuno anni fa): se la mia generazione (classe 1950/’60), che ha creduto e crede ancora nella lotta operaia, nella lotta sindacale, dove tutti abbiamo lavorato nei migliori anni della nostra gioventù, dove abbiamo speso tempo per costruire un’ avvenire migliore per le nostre future generazioni cosa succede adesso?

Noi che abbiamo creduto di poter vivere più degnamente soprattutto la classe operaia, noi che abbiamo creduto nel grande P.C.I. e che abbiamo speso giornate di lavoro nelle varie feste dell’ Unità, e abbiamo donato tutti i nostri guadagni in tutte le competizioni elettorali dove sono andati a finire i nostri diritti che avevamo faticosamente conquistato?

Noi che abbiamo creduto e dato fiducia a tutti i dirigenti che si sono succeduti negli anni siamo poi sicuri che queste persone hanno fatto i nostri interessi, oppure i propri interessi?

Io credo che i diritti di tutta la classe operaia siano andati perduti dopo la scomparsa di quello che è stato un punto di riferimento per tutti durante le nostre rimostranze per avere maggiore dignità operaia quella persona era Enrico Berlinguer.

Se volete aggiungere altro a quanto scritto da Paolo vi invito a scrivere. Grazie.

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