Venezia, pesci morti: la laguna diventa una tomba

Venezia, pesci morti: la laguna diventa una tombaOdore a dir poco nauseabondo, quello che si sentiva nella laguna, lungo i canali e parte della città di Venezia nella settimana che ricorreva la festa del Redentore. Tonnellate di pesci morti ormai in putrefazione che galleggiavano a pelo d’ acqua emanavano uno sgradevole odore che si propagava nell’ aria per diversi chilometri; il brutto fenomeno secondo gli esperti  è dovuto al grande caldo che non accenna a diminuire, quest’ ultimo si rende responsabile di una crescita anomala di particolari alghe, che “soffocano” l’ ambiente circostante e tolgono l’ ossigeno ai pesci facendoli morire di “asfissia”.
Il Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni viste le circostanze ha firmato un divieto assoluto di praticare la pesca, e mangiare pesce che proviene dalle zone colpite dal fenomeno di moria dei pesci, questo provvedimento si è reso necessario e durerà fino a quando gli organi competenti non saranno certi in modo definitivo della causa che ha portato a questo “disastro ambientale “.
Oltre alle alghe incriminate, ci potrebbero essere altri fattori che possono aver causato questo increscioso evento, tra le altre non si esclude anche l’ ipotesi di uno svuotamento in laguna di sostanze nocive da parte di ignoti; anche la costruzione del “Mose” (in questi ultimi giorni al centro dell’ attenzione mediatica) potrebbe aver contribuito al fenomeno, tuttavia non si conosce la misura in cui quest’ ultimo possa essere responsabile, ma si pensa che possa in qualche modo “limitare” il ricambio d’ acqua in laguna, che è fonte di vita per i pesci.
Veritas, la società di servizi ambientali incaricata dal comune di Venezia a ripulire le aree interessate al fenomeno, lavora incessantemente per portare a termine il lavoro, anche se le temperature di questi ultimi giorni sono “schizzate” oltre i limiti di tollerabilità accentuando ulteriormente l’ odore sgradevole.
Staremo a “sentire” nei prossimi giorni come vanno le “cose” nella città lagunare, e soprattutto se il  “profumo” che si sente già arrivando sul Ponte della Libertà sia scomparso, lasciando il posto all’aria gradevole tipica di Venezia.
Ma se questo è attualmente uno dei problemi principali di Venezia e che sicuramente verrà risolto, non si placano invece le critiche che continuano ad essere di grande attualità in laguna e che riguardano il transito delle grandi navi; proprio in queste ultime ore una notizia a dir poco allarmante ha fatto scattare le proteste di chi vorrebbe allontanare i “mostri” galleggianti dalla laguna; una grande nave da crociera di oltre 200 metri ha “sfiorato” la banchina lungo il canale di San Marco, accostando pericolosamente e “stringendo” un vaporetto pieno di turisti dell’ ACTV che transitava in senso opposto.
“L’ inchino pericoloso”, probabilmente dovuto alla presenza dell’ armatore della Carnival (notizia da confermare) che aveva ormeggiato lo yacht nel canale dove si è verificato il fatto.
Pronta la protesta dei gruppi che vogliono le grandi navi “fuori” da Venezia con l’ assessore Gianfranco Bettin che ha presentato una denuncia a tal proposito. Lascio a voi eventuali commenti. Grazie.

2 thoughts on “Venezia, pesci morti: la laguna diventa una tomba

  1. Qualcosa non quadra, siamo sicuri che è stato il caldo a far morire tutti quei pesci?

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