capita sempre qualcosa nella vita di tutti i giorni che richieda l’ intervento di un Medico soprattutto quando si lavora, di infortuni sul lavoro purtroppo ne succedono tutti i giorni alcuni lievi, altri invece causano anche il decesso. Gli incidenti succedono principalmente sui luoghi dove si lavora “duro”, ma anche in altre attività più “leggere”, sostanzialmente potremmo dire che nessuno è esente (anche quelli che non lavorano) da quello che potremmo definire “un rischio della vita”, “fortunatamente” in questi ultimi anni i dati sugli infortuni sono sensibilmente calati “grazie” alla crisi produttiva che sta attraversando l’ Italia, e in generale tutta l’ Europa; in conclusione anche ad un minor numero di persone che lavorano, che di conseguenza purtroppo, sono aumentati in modo spaventoso i disoccupati.
Leopoldo (nome di fantasia) abita in un paesino che costeggia la Riviera del Brenta in provincia di Venezia, nel 2006 ebbe un infortunio che potremmo definire “banale” (non esistono infortuni banali) ma solo perché è stato “fortunato” poteva rimetterci un occhio, e non è cosa da poco; Leopoldo mentre stava sistemando sul posto di lavoro una “macchina” rotta, una normale riparazione di routine, ma come spesso accade nelle cose che si ritengono semplici quel giorno qualcosa va sorto e con la punta di un cacciavite che stava maneggiando in quel momento, accidentalmente a causa di una “forzatura” si “sfiora” l’ occhio sinistro, Leopoldo in quel frangente non da peso all’accaduto, anche perché non ha sentito quasi nulla, solo una sensazione come un granello di sabbia che si fosse introdotto nell’occhio, si lava il bulbo oculare nell’apposito “lava occhi” e continua a lavorare tranquillamente.
I problemi arrivano verso sera, la sensazione di avere un granello di sabbia nell’occhio aumenta, e la notte quando decide di dormire “scoppia un piccola tragedia” infatti il suo occhio soprattutto quando cerca di chiuderlo “lacrima” continuamente provocando anche un forte bruciore, a quel punto decide di recarsi al pronto soccorso dell’ ospedale di Dolo, ma la moglie gli fa notare che a quell’ora il reparto di Oculistica è chiuso, e anche se al pronto soccorso avrebbe ricevuto qualche cura, il medico lo avrebbe mandato a fare una visita dallo specialista, che prima delle 08.00 non sarebbe arrivato.
Leopoldo è costretto a rimanere con gli occhi aperti fino alla mattina, e alle 07.00 si fa accompagnare a Dolo, nel pronto soccorso dopo qualche minuto viene visitato da una Dottoressa che si accorge subito che qualcosa non va e manda Leopoldo a fare una visita nel reparto di Oculistica, lo specialista di turno accertate le condizioni dell’ occhio chiama il Primario che visita ulteriormente il bulbo oculare e dice a Leopoldo che deve essere operato d’ urgenza la cornea del suo occhio è “bucata”.
Dopo circa un paio di ore giusto il tempo per gli esami di rito, Leopoldo viene portato in sala operatoria dove lo stesso scopre che non c’è la normale anestesia diciamo “tradizionale” per quel tipo di intervento, ma solo una sorta di anestetico locale in gocce; Leopoldo comincia ad agitarsi e non poco soprattutto quando l’ intervento ha inizio, le infermiere (“angeli”) si accorgono che Leopoldo ha i battiti fuori “norma”, e una di loro gli prende la mano fino alla fine dell’ operazione, e a quel punto che Leopoldo sente qualcosa che non sa spiegare, ma che lo calma e lo tranquillizza fino alla fine dell’ intervento.
Dopo soli tre (3) giorni Leopoldo può tornare a casa, dove per guarire completamente ci vorranno ancora 40/60 giorni. “Non ho mai ringraziato il Primario, i medici, le infermiere e tutto il personale del reparto Oculistica dell’ospedale di Dolo, e vorrei farlo adesso sperando che valga il famoso detto non è mai troppo tardi”.
Grazie anche da parte nostra a tutti quelli che lavorano presso questo ospedale. Se avete qualche commento vi invito a scrivere. Grazie.
All’ amico dell’ occhio è andata bene (si fa per dire).