Rai compie 60 anni, qualcosa è cambiato!

Rai compie 60 anni, qualcosa è cambiato!Si, alla Rai potrei anche dire che qualcosa è decisamente cambiato da quando nel lontano 3 Gennaio 1954 iniziò a trasmettere il segnale audio/video e Fulvia Colombo annuncio a una discreta “parte” di Italiani i programmi che in quella serata avrebbero visto. Si, di acqua sotto i ponti negli ultimi 60 anni ne è passata parecchia alla Rai e per quanto io mi ricordi, la prima televisione (bianco e nero) che i miei genitori furono in grado di comprare è stata quella nel 1966, ricordo anche la marca, era una “Geloso”.
Qualcosa è cambiato alla Rai? Si, non trasmette più i programmi in bianco e nero dal 1974/75, ora sono a colori – anche se probabilmente in Europa è stata una delle aziende radiotelevisive che si è avvicinata con più ritardo a questa tecnologia, le emittenti radiofoniche della Rai non trasmetto in più il segnale monofonico, considerato fino alla metà degli anni ottanta “professionale” – anche in questo caso il “segnale stereo” arrivò in ritardo.
Sarebbe inutile fare un confronto di “qualità” tra quelli che erano i programmi televisivi della Rai dal 1954 fino alla nascita delle emittenti private in quanto c’era solo la Rai, in poche regioni soprattutto al Nord Italia si potavano vedere altri programmi su emittenti come Capodistria, Montecarlo ed altre televisioni di cui non ricordo il nome.
A parte questi cambiamenti? Dal mio punto di vista non è cambiato nulla, la Rai continua ad essere una sorta di “azienda familiare” anche se fatta da professionisti e figli di professionisti di grande cultura e professionalità, la stessa Rai essendo una azienda “pubblica” continua ad essere sottoposta alla “vigilanza” di quelli che sono le “correnti politiche” più in del periodo; non è cambiato nulla la Rai ha, e continua a chiede tuttora di pagare il “canone” ai cittadini italiani, anche se in quest’ ultimo anno lo ha fatto in modo molto “discreto” ma solo fino alla fine del 2013, da Gennaio 2014 gli “inviti” a pagare il balzello sono diventati pressoché assillanti in particolare in chiusura dei telegiornali (ma perché non interviene Equitalia?).
Non è tutto, stavo per dimenticare un particolare molto importate effettivamente qualcosa ai giorni nostri alla Rai è cambiato, mi sembra di vedere molta “Mediaset” (è solo una mia impressione). Un’ altro particolare che forse tutti hanno notato è la pubblicità nei telegiornali, quelle che verso la fine vengono definite “notizie leggere”, lo spazio sembra essere destinato alle Case discografiche (per i singoli cantanti, che sembrano essere una cerchia ristretta), e per le case di produzioni cinematografiche (film), pochissima la presenza di altre “realtà produttive” evidentemente costa molto (anche questa è una mia impressione).
Di recente mi hanno molto colpito le dichiarazioni del Presidente e il Direttore generale dell’azienda Rai, Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi (Qui il Link), che hanno voluto sottolineare che il 2014 sarà un anno importante, in quanto verrà firmato il nuovo contratto di servizio pubblico, ci avvicineremo alla scadenza della Concessione nel 2016. La Rai intende prepararsi a questo cruciale appuntamento con impegno, attenzione e determinazione. Verrà avviata una consultazione aperta a tutti per discutere di come dovrà essere il servizio pubblico nei prossimi anni.
E’ un percorso indispensabile per la riscrittura del patto tra cittadini e servizio pubblico radiotelevisivo. Abbiamo già intrapreso un delicato e impegnativo processo di cambiamento nel rispetto dei valori fondanti, per rilanciare la Rai, per perseguire l’equilibrio economico – finanziario, l’eccellenza dell’offerta e l’innovazione tecnologica.
Alla fine del percorso la Rai sarà una media company a tutti gli effetti, e sarà quindi in grado di affrontare col successo che merita, e che tutti noi gli auguriamo, la sfida dei prossimi anni. Non sono riuscito a capire se la Rai (nelle persone del Presidente e del Direttore generale) in quello che definisce “consultazione aperta a tutti” intenda interpellare i cittadini italiani sul argomento, ma è molto probabile che saranno decisioni riservate ai soliti “dirigenti”.
Ricapitolando: alla Rai qualcosa è cambiato dal 1954? Assolutamente si! Come detto sopra non trasmette più in B/N, e alla radio si può sentire il suono stereofonico, e probabilmente alcune persone non hanno la “busta paga” nel senso che il loro compenso lo decidono da soli.
Voi avete notato altri cambiamenti? Scrivete un messaggio. Grazie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *