Questa notizia (se così vogliamo chiamarla), credo che non la vedrete passare (almeno per il momento, ma potrebbe succedere a breve) nei TG, o in testate giornaliste, evidentemente qualcuno aspetta di vedere se ci sono grossi sviluppi o magari proteste eclatanti, sta di fatto che in questo periodo le quattordicesime dei pensionati che non supera la soglia di reddito di 9.600,00 euro sono in ritardo e alcune non sono ancora state ancora pagate.
In questi ultimi anni l’ente pensionistico Italiano si è trovato a far fronte ad una richiesta molto onerosa di denaro per pagare milioni di operai in cassa integrazione, operai in mobilità, richieste di disoccupazione ordinaria (aspi), e disoccupazione ridotta (mini aspi); questo ha provocato alle casse dell’ Inps un vero e proprio sconvolgimento finanziario.
La crisi che ha messo, e sta tuttora mettendo in serie difficoltà molti paesi Europei è stata “pagata” la sta “pagando” e di conseguenza continuerà a “pagarla” solo il settore lavorativo del “privato”; “fortunatamente”, il settore lavorativo statale, forte di un sindacato concentrato su di esso, non è stato “intaccato” dai licenziamenti di massa (come è stato fatto in aziende private), e nessuno ha perso il posto di lavoro (forse ci sono stati dei prepensionamenti, ma questo è nella normalità).
Torniamo alle quattordicesime: qualche giorno fa, Giosualda (nome di fantasia), disoccupata da circa 6 anni si preoccupa del fatto che la madre (pensionata al minimo) non ha ricevuto la quattordicesima, meravigliata, si reca all’ INPS di Dolo in provincia di Venezia, e chiede informazioni a riguardo, l’ impiegato addetto a questo genere di pratiche molto cortesemente gli dice che non è stata la sola a richiedere spiegazioni riguardo il mancato pagamento della quattordicesima, e purtroppo non sarà l’ ultima.
In buona sostanza da quanto emerso dal colloquio con il responsabile, sembra che al momento attuale l’ ente in questione che dovrebbe pagare le quattordicesime sia “leggermente” a corto di “materia prima” (soldi), probabilmente, queste ultime verranno liquidate verso la fine di Agosto (notizia da confermare).
Si potrebbe velocizzare il pagamento rivolgendosi ad un patronato per rifare la pratica, continua l’ impiegato, facendo riferimento al modello RED, ma comunque non cambierebbe di molto la situazione.
Purtroppo come detto sopra la crisi che da anni sta “attanagliando” diversi paesi Europei ha messo in serie difficoltà gli enti predisposti al pagamento di pensioni, ed altre forme di sostentamento, le aziende private che ormai si sono ridotte considerevolmente, versano ancora i contributi previdenziali, a questi si aggiungono i contributi pensionistici, quelli che lo stato versa per la previdenza dei propri dipendenti ma evidentemente non bastano a far fronte alle richieste che l’ INPS si trova a dover fronteggiare.
Per concludere si hanno notizie anche di cassaintegrati che ricevono il pagamento dell’ assegno con ritardo, e questo mette in difficoltà le famiglie che hanno come fonte di sostentamento solo la “cassa integrazione”. “La luce in fondo al tunnel che qualcuno vedeva anni addietro si è rivelata essere solo un’ abbaglio” (voluto?).
La crisi è finita? A voi ogni ragionevole commento. Grazie.
Niente da fare, a tuttoggi non sono ancora arrivate!