E’ ancora crisi all’ Electrolux, ma più in generale è crisi nera in tutto il sistema produttivo Italiano, tutti i “proclami” fatti dai governanti che in questi ultimi anni si sono succeduti al potere in Italia, sono stati fatti chissà per quale strategia. A mio personale parere potrei dire che fino adesso ci è stata fatta credere una “grande bugia”, ma capisco anche che è sempre meglio evitare di dire certe verità. Forse adesso è arrivato il momento che chi di dovere si prenda le proprie responsabilità dicendo chiaramente al paese quello che deve sapere.
Siamo in crisi è inutile nasconderlo, le aziende continuano a chiudere mentre quelle rimaste aperte pretendono altri sacrifici dagli operai che poi sono i soliti che in tutti questi anni hanno e stanno pagando maggiormente le conseguenze di scelte a volte “scellerate” di molti “capitani di industria”.
Quello che sta succedendo in questi ultimi giorni presso l’ Electrolux ne è la prova lampante di come questa crisi economico/lavorativa non sia finita o si stia allontanando, anzi, alla luce di quello sta succedendo direi che continua peggiorare ulteriormente di giorno in giorno.
A queste nuove scelte che Electrolux impone ai lavoratori i sindacati sono contrari, quello di chiedere agli operai di autoridursi lo stipendio è quasi diventata una moda che si sta diffondendo nelle aziende in “crisi”, ma come si è potuto constatare non sembra essere la scelta migliore.
In questi giorni i lavoratori dell’ Electrolux stanno vivendo una situazione lavorativa drammatica, e si stanno preparando alle mobilitazioni con assemblee e scioperi contro il piano Electrolux, che prevede una forte riduzione del costo del lavoro e della busta paga, oltre alla chiusura dell’impianto di Porcia (Pordenone) per evitare la delocalizzazione della produzione in Ungheria o Polonia.
Cosa potrebbe succedere nelle prossime ore? Tutto dipende da quello che emergerà dagli incontri che si svolgeranno nelle prossime ore tra Sindacati, governo e la proprietà di Electrolux. Dure critiche da parte di molti esponenti politici che criticano le scelte di Electrolux; il Leader di SEL Niki Vendola “come sempre chi paga è la vittima”; Beppe Grillo fa saper dal suo Blog che “Electrolux farebbe meglio a tagliare lo stipendio allo Stato, non ai lavoratori, e sarebbe più opportuno se lo stato non si spolpasse le aziende e i lavoratori con una tassazione immonda e cominciasse subito a diminuirla per dare ossigeno all’economia”. Pietrangelo Pettenò di Rifondazione Comunista dice “no al ricatto, all’arroganza e alle provocazioni di una multinazionale scandalosa e spalleggiata da industriali vergognosi!”.
Questi sono solo alcuni di innumerevoli messaggi di solidarietà che in queste ore stanno giungendo agli operai della Electrolux, ed io francamente come disoccupato mi auguro con tutto il cuore che la vertenza si risolva per il meglio. Electrolux è in crisi e dice ai lavoratori di tagliarsi lo stipendio alla pari di quello Polacco, il problema è che qui siamo in Italia!
Già che c’erano potevano chiedere di abbassarlo a quello della Tanzania (con tutto il rispetto dovuto alla nazione)! speriamo che in futuro non si debba anche pagare per lavorare (ma come diceva mio nonno: al peggio non c’è mai fine)!
Se avete commenti da fare su Electrolux in crisi scrivete. Grazie.
Non ci posso ancora credere, ci volgiono morti di fame e senza futuro, mentre loro se la spassano alle maldive con le p…..