Amazzonia, Rane dorate: il loro veleno usato per la caccia

Amazzonia, Rane dorate il loro veleno usato per la cacciaProbabilmente questa peculiarità delle “rane dorate” di cui dalle ghiandole custodite sotto loro pelle viene estratto un veleno altamente tossico (altamente letale anche per gli esseri umani) era conosciuta, tuttavia, da alcune “curiosità” emerse di recente indicano che in Amazzonia il veleno di questa specie di rane venga usato dagli indigeni per avvelenare la punta delle loro frecce, quest’ultima cosa gli permette di cacciare anche animali di grosso “taglio” senza troppa fatica.
A quanto sembra, nella foresta pluviale colombiana, dove caldo e umidità sono tra le peggiori condizioni in cui un essere umano può vivere, i cacciatori della tribù Êbêra in Colombia, usano “avvelenare” i loro dardi per cacciare regolarmente uccelli, scimmie e altri piccoli animali.
Il veleno che serve allo scopo viene estratto dalla pelle delle rane gialle, che sono grandi pochi centimetri appena. Da quanto si venuto a sapere, un singolo esemplare di questa particolare specie di rana (rana dorata) può produrre abbastanza veleno per uccidere 10 uomini adulti, quest’ultimo particolare fa capire che queste rane, forse sono gli animali viventi più velenosi.
Il veleno che viene “estratto” dalle rane dorate si chiama batrachotoxin (Batracotossina). Lo stesso provoca la paralisi quasi immediata, e, successivamente la morte quando la tossina entra in circolo nel flusso sanguigno, anche in piccole quantità. Batrachotoxin appartiene ad una vasta gamma di sostanze chimiche note come alcaloidi, che si trovano in molti animali e piante. Salvo alcune specie, questo tipo di rane sono tutte velenose.
Per fare un breve esempio, La “Rana freccia di Anthony” (H.E.Anthony- che per primo studiò la specie) che vive nelle foreste del Perù e dell’Ecuador, riconoscibile per il suo colore rosso scuro o marrone, con strisce gialle. La stessa produce due potenti alcaloidi chiamati epibatidina e phantasmidine.
In un recente studio effettuato da Ralph Saporito della John Carroll University-Ohio, lo stesso ha scoperto che le rane madri riforniscono i loro piccoli girini con di veleno. I girini assorbono la tossina velenosa e diventano loro volta velenosi. Questo particolare ha l’effetto favorevole di spaventare i predatori che altrimenti potrebbero mangiare i girini.
Queste minuscole rane hanno tutte dei colori molto “forti”. In natura, i colori brillanti sono spesso un segnale di avvertimento, tuttavia ci sono altri animali che vantano colori molto brillanti ma non sono velenosi, ma per la maggior parte delle “rane freccia avvelenata”, i loro colori comunicano un segnale “forte e chiaro” che avverte i loro predatori che ovviamente desistono dal cibarsi.
Se siete “esperti” di questo genere di animali vi invito ad intervenire, se invece volete solo commentare, o, correggere eventuali inesattezze, potete lasciare un messaggio utilizzando l’apposito modulo a fondo pagina. Grazie.

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