Mira, Poste di Oriago: direttore eroe caccia i malviventi

Poste di Oriago, Direttore eroe caccia i malviventiForse l’aggettivo eroe è una parola un po “grossa” tuttavia presso l’ufficio postale di Oriago di Mira in provincia di Venezia è andato più o meno cosi, da quanto mi è parso di capire leggendo i quotidiani, lo stesso Direttore sembra che abbia affrontato con successo i rapinatori che si erano presentati armati verso mezzogiorno di Mercoledì nell’ufficio postale di Via Veneto.

Due i banditi che con viso coperto da passamontagna avevano cercato di mettere a segno la rapina nell’ufficio postale proprio nell’ora in cui lo stesso era affollato di persone, il terzo complice li aspettava fuori a bordo di un’auto pronta a raccogliere i rapinatori dopo il colpo ma agli stessi è andata male perché il Direttore dell’ufficio ha prontamente reagito e sembra abbia spinto gettando per terra uno dei 2 rapinatori a cui non è rimasto altro che darsela a gambe “racimolando” quanto più era possibile poche centinaia di euro.

Sul posto dopo la rapina sono arrivate le forze dell’ordine, a cui si è sopraggiunta un’ambulanza per soccorrere quanti si erano spaventati dal brutto evento rimanendo sotto choc.

Fino a qualche anno fa in Via Veneto ad Oriago e proprio nelle vicinanze dell’ufficio postale preso di mira dai rapinatori era presente la stazione dei Carabinieri che è stata poi “accorpata” con la Tenenza di Mira, probabilmente ai malviventi quest’ultimo particolare non è sfuggito altrimenti sarebbe stato quantomeno improbabile che gli stessi rischiassero così tanto.

Mi sembra che in questi ultimi mesi le rapine ai danni di uffici postali e commercianti (soprattutto gioiellerie), messe a segno in Riviera del Brenta siano aumentate in modo esponenziale questo dato secondo la mia opinione andrebbe preso in considerazione da chi continua a fare le spending review sulle forze dell’ordine con tagli al personale, questo dato credo riguardi più in generale tutto il nostro Paese dove di recente questo fenomeno sembra aumentare. l’articolo originale lo potete leggere sul Corriere del Veneto.

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