Londra, dice no ai tacchi alti: licenziata

Londra, dice no ai tacchi alti licenziataLondra, Il caso di Nicola Thorp costretta dal suo datore di lavoro ad indossare le scarpe con i tacchi alti è diventato “virale”, già sui social la donna, che ha intrapreso una battaglia legale per abolire la normativa inglese che consente a un datore di lavoro di obbligare l’abbigliamento sui posti di lavoro, e quindi anche le calzature, ha scatenato le proteste di vari sindacati e di decine di migliaia di persone.
La vicenda è cominciata quando Nicola Thorp, un’impiegata di 27 anni, è stata assunta come addetta all’accoglienza nella sede di Londra dalla PWC, la grande società di revisione e consulenza fiscale con filiali in oltre 150 Paesi del mondo, e con più 200 mila dipendenti. La PWC ha un fatturato di 35 miliardi di dollari. Nicola, arrivata come di consueto sul posto di lavoro al suo posto con ai piedi le solite e comode scarpe basse che usava nel precedente lavoro, si è sentita dire che doveva sostituirle con scarpe che avessero un tacco tra i cinque, e dieci centimetri. Nicola a quel punto ha domandato se anche i colleghi maschi venivano sottoposti a quest’obbligo, ma, a quel punto le hanno riso in faccia. Lei si è rifiutata di indossare i tacchi alti, e così è stata sospesa senza paga.
Divulgando la sua vicenda sui social network, la giovane impiegata ha saputo di altri casi simili e ha messo in rete una petizione per richiedere una modifica su questa particolare legge del lavoro, in modo tale da non imporre una donna a non indossare le scarpe con i tacchi alti. Il suo appello ha già visto raccogliere circa 20 mila firme.
La raccolta di firme per modificare qualche legge in Gran Bretagna è molto sentita: quando la raccolta arriva oltre le 10 mila, il governo inglese è tenuto a dare seguito, oltre le 100 mila, è tenuto a riferire in Parlamento.
Intanto della storia di Nicola si sono già occupati i max media e sindacati. Nicola ha detto alla BBC:“Il mio lavoro consiste nel ricevere i clienti presso l’ingresso dell’azienda e accompagnarli dai consulenti – ho detto che non ce la facevo a stare in piedi sui tacchi per nove ore di seguito. La mia petizione conferma che la richiesta di indossare scarpe con il tacco è “obsoleta e sessista”.
Vi invito a lasciare un messaggio se vi va di commentare quanto scritto, oppure se volete correggere eventuali errori, o, se avete altre informazioni che riguardano questa “strana” legge inglese sui tacchi alti, e volete integrarle in questo post, scrivete. Grazie.

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