Lettera a Beppe Grillo, da un disoccupato

Caro Beppe, Ti scrivo questa lettera sapendo che non la leggerai mai, ma la scrivo! Purtroppo come avrai avuto modo di vedere, e sentire le cose nel nostro paese non vanno affatto bene, siamo arrivati al punto di non ritorno. Avevi ragione Tu quando hai detto: “qualsiasi governo durerà sei mesi”;.

Siamo ormai in un disastro sociale senza precedenti, una situazione così non si era mai vista, neanche ai tempi di “Napoleone”. Il paese è da “rifare” si devono sostituire tuttele persone che in  questi ultimi  vent’anni ha portato la nazione nello stato disastroso in cui si trova adesso.

Dobbiamo “riavvolgere il nastro” e riportare tutto com’era prima, “torniamo indietro per poter andare avanti”. Non possiamo sempre pagare continuamente per gli errori (a volte voluti) di persone che non si fanno scrupoli quando ci sono in gioco interessi personali; siamo senza lavoro, le aziende chiudono a vista d’ occhio, la disoccupazione è dilagante ma nessuno fa niente per arrestare, o almeno contrastare questo fenomeno che sta mettendo in ginocchio milioni di persone, loro ci “girano attorno” senza concludere nulla, e va avanti così da oltre vent’anni.

Hanno costretto quasi tutti a lavorare più di quarantani per mantenere i loro privilegi, e lo hanno fatto senza pensare che questo avrebbe aumentato in modo esponenziale il disagio sociale delle persone “deboli”, hanno fatto di tutta “l’ erba un fascio”, Ferrari, e Centoventisette per loro è la stessa cosa.

Ovviamente questo provvedimento lo hanno potuto fare con l’ approvazione di tutti (destra e sinistra, non vedo differenza), compresi la maggior parte dei sindacati, che sono stati a guardare, e che ancora si proclamano difensori degli operai), sono stati tutti d’ accordo quando è stato il momento di “votare”, (soci, con la scusa dello spread, è un non meglio precisato futuro dei nostri figli, figli che sono sempre più disoccupati), e sono le stesse persone che “oggi” cercano di darsi la colpa l’un l’altro del disastro in cui si trova il paese.

Non si può fare più niente perché non ci sono più i soldi, tutto quello che si dovrebbe fare richiede un’ ulteriore aumento di tasse. Si sono “mangiati” tutto, (lo avevano già fatto anni fa e lo hanno fatto di nuovo), e adesso che sono arrivati alle “ossa”, vogliono vendere anche quelle.

Così non si può andare avanti, hanno fatto in modo di farti pagare tutto (non sono riuscito a trovare qualcosa che non si paga), i disoccupati sono costretti a rubare nei supermercati, e a volte qualcuno la fa finita, ma ci consola il fatto che abbiamo avuto il via con gli incentivi per cambiare il frigorifero, e ristrutturare la casa (incredibile), il resto è il solito “girotondo” che non porta a nulla, nulla!

“Devono andare tutti a casa?” sarà un po’ difficile, ma almeno proviamo. Qualcuno ha affermato che alle persone in difficoltà si può togliere tutto ma non la dignità, ma arrivati al punto in cui siamo, con la vecchiaia “rubata” a noi, e se si mantengono queste riforme anche alle future generazioni, penso che non manchi tanto a questo ultimo diritto rimasto, ci venderanno anche quella!

(lettera firmata).

3 thoughts on “Lettera a Beppe Grillo, da un disoccupato

  1. Si ai ragione tutti a casa devono andare, hanno portato la società al disastro!

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