Italia, immigrati, e l’Europa che non c’è

Italia, immigrati, e l'Europa che non c'èNon c’è mai stata, e non c’è tuttora una vera Europa dei cittadini, questa Europa, che è quella che si sono “costruiti” su misura i furbetti della politica, a volte crea situazioni inverosimili che nessuno (o quasi) vuole; in questi ultimi mesi sulla questione immigrati, stiamo assistendo ad una sorta di “braccio di ferro” che vede il nostro Paese “vittima” di una assurda “barriera” contro i più elementari diritti umani, e questo la dice lunga su quanto “questa” Europa è in grado di essere tale.

Personalmente, non credo che chi un tempo aveva immaginato un gruppo di Nazioni che fossero unite in uno spirito di uguaglianza, e fraternità, poi si trovasse difronte ad ostacoli di ogni genere quando si tratta di agire seriamente; nel caso più specifico, il dramma degli immigrati che in questi giorni sono accampati a Ventimiglia, al confine con la Francia, ma gli stessi non vengono fatti passare scaricando sul nostro Paese le responsabilità di una gestione poco “professionale” su questo enorme problema che rischia di diventare molto serio (ma forse lo è già).
A volte “siamo in Europa, a volte no”. Dipende da quello che si “tratta”; quando “questa” Europa ci chiede di lavorare per 50 anni per accedere alla pensione, allora sono tutti unanimi nel dire che la “cosa è giusta”, lo stesso dicasi per tasse, e balzelli vari, a cui i nostri passati, e futuri governi hanno dovuto “obbedire” creando ovviamente il disastro sociale in qui l’Italia si trova adesso; non è la stessa cosa quando si tratta di altre questioni, e in particolare quando si parla di immigrazione, allora saltano fuori una serie di problematiche che come tutti sanno di “europeo” hanno ben poco.
L’Europa non vuole gli immigrati, l’Italia deve fare da sola. Ma allora: siamo in Europa, o, siamo in una sorta di gioco a cui ogni singola nazione può fare ciò che vuole, compreso anche scaricare problemi “comuni a tutti” su un singolo stato che poi (in questo caso), è sempre il nostro Paese?
No, l’Europa che vorrei non è questa. La stessa Francia (e non solo), al centro in questi giorni in una discussione bilaterale dove (guarda caso) il nostro Paese sperava in un aiuto concreto respinge gli immigrati, (non li vogliono) le scuse sono le solite di quando l’Europa ancora non esisteva, e questo la dice lunga sulla vera “natura” di ogni singolo stato europeo.
I transalpini, si sono ritrovati (forse loro malgrado), da qualche anno, un governo, e un Presidente di “sinistra”, francamente, non mi risulta che, in un Paese dove vige la democrazia, siano “trascurati” i punti fondamentali, dei diritti di tutti i cittadini (di qualsiasi nazionalità essi siano); se fosse così anche il il nostro Paese dovrebbe comportarsi di conseguenza, e respingere le centinaia di migliaia di immigrati che a costo della loro stessa vita sperano di trovare in Europa un futuro migliore, per loro, e per i loro figli.
A migliaia sono morti, in questo disperato presagio di un destino migliore (forse il resto dell’Europa non legge i giornali, o, legge solo le notizie di sport-e non mi riferisco ai cittadini). “Faremo da soli” dice il nostro Primo Ministro, e mai come in questo momento servono delle posizioni “forti”; siamo una grande nazione (un tempo era migliore), siamo oramai consapevoli che questa Europa così com’è non va bene, si deve cambiare, si deve cambiare il modo di pensare dei rispettivi governi, solo così potremo definirci “Europa”.
L’Europa rifiuta gli immigrati, se necessario, affronteremo da soli questi problemi umanitari, di questa Europa, mi scuserete, ma francamente non so che farmene.
se volete commentare (e mi auguro lo facciate), o, correggere quanto scritto, oppure se conoscete altri particolari su questa vicenda degli “immigrati rifiutati”, e volete aggiungerli nel post, vi invito a lasciare un vostro messaggio. Grazie.

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