Decreto salva Roma e Venezia. Ma i disoccupati chi li salva?

Decreto salva Roma e Venezia. Ma i disoccupati chi li salva?Siamo alle solite, quando si tratta di trovare i soldi necessari per risanare le finanze che alcuni “incompetenti” che si sono susseguiti non hanno saputo gestire in modo adeguato, allora entra in gioco l’ aiuto concreto e i soldi ci sono; soldi per salvare comuni come Roma, Venezia e altri che ne faranno richiesta si trovano sempre. Soldi anche per opere mastodontiche, soldi per l’ alta velocità e soldi anche per comprare aeri da guerra. Miliardi di euro che arrivano sempre al momento giusto e senza intoppi. Sono queste le vere priorità nel nostro paese, ma per assumere i disoccupati che ormai non hanno più speranza di trovare lavoro soldi non c’è ne sono!
In questo caso si mette in “moto” un ritornello che dura da decenni, un girotondo di proclami che in buona sostanza non porta mai a risolvere nulla! Si aspettano le riforme che poi non sono altro che una serie di operazioni che hanno il solo scopo di aumentare le tasse e tagliare servizi sociali per coprire quello che serve per finanziare i progetti sopra citati.
Per quanto io ne sappia, quando in una azienda privata le “cose vanno male” si licenziano i responsabili del “fallimento”, mi scuserete ma credo si dovrebbe fare lo stesso anche nelle Amministrazioni Pubbliche (chi sbaglia paga), invece qui nel nostro paese chi rovina l’ economia non fa altro che aumentarsi lo stipendio.
Ormai siamo allo stremo, i disoccupati sono ormai milioni e aumentano in modo esponenziale. Chi dovrebbe interessarsi seriamente a questo gravissimo problema sociale annuncia i soliti proclami che sono sempre gli stessi da anni. Qualche anno fa per meglio creare più disagio si pensò di aumentare l’ età per andare in pensione, proclamando che lo si faceva per un non meglio precisato futuro dei nostri figli e per diminuire il famigerato Spread, facendo ovviamente di tutta l’ erba un fascio (un classico all’italiana – Ferrari e 127 sono la stessa cosa).
Lo Spread (quello che interessava ai furbetti per salvaguardarsi stipendi e pensioni d’ oro), è diminuito in modo adeguato (anche se molte persone hanno posto fine alla loro esistenza e sono “passati” quasi del tutto inosservati), mentre i nostri figli (ripeto nostri) sono sempre più disoccupati; in buona sostanza  quello che doveva essere un rilancio del economia e dell’ lavoro, si è tramutato in un provvedimento “ruba vecchiaia” per gli operai e un disastro per l’ economia del nostro paese. La disoccupazione è aumentata a dismisura, tanto che la Comunità Europea ha posto di recente il nostro paese tra i più a rischio di povertà (e non è la prima volta).
Torno a chiede scusa ma con tutto il dovuto rispetto per fare queste “difficili” manovre che hanno portato il nostro paese nello stato in cui si trova adesso, bastava un ragioniere (lui almeno il classico 2+2 lo sa fare, se aumenti l’ età per l’ accesso alla pensione alle persone che lavorano, gli altri quando trovano lavoro? ), e non una schiera di super esperti pagati con stipendi da favola.
Ora veniamo alla solita “chicca”: io stesso che scrivo questo post sono disoccupato da 6 anni, tuttavia riesco a lavorare i soliti 3 mesi all’ anno per dopo chiedere all’INPS la disoccupazione con i requisiti ridotti che prima dell’ entrata in vigore della “mini aspi” si aggirava sull’importo di 1.400 euro, ora, con la nuova norma l’ importo (stranamente) è sceso a soli 1.100 euro.
Io dovrei mantenere la mia famiglia con circa 5.000 euro all’ anno, mentre chi viene continuamente “salvato” percepisce stipendi oltre modo, contando anche (un domani) su una pensione di decine di migliaia di euro al mese, mentre gli operai (quelli che ci arrivano) la potranno avere in parte ridotta e solo dopo aver lavorato duramente 43 anni.
No! Così non può e non deve funzionare così lo stato sociale di un paese democratico (almeno io credo/credevo di vivere in paese democratico, ma correggetemi se sbaglio). Grazie.

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